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giovedì 11 novembre 2021

Giustizia, il governo va sotto alla Camera. Italia Viva vota con il centrodestra: "Questo è il segnale"

 

Nuovo terremoto dentro al governo: alla Camera la maggioranza si spacca su giustizia e intercettazioni. Italia Viva vota insieme al centrodestra su due ordini del giorno di Fratelli d'Italia al decreto Proroghe, a favore, mentre M5s, Pd e Leu votano contro e finiscono in minoranza. Il centrodestra applaude, il centrosinistra attacca e sospetta: dopo quanto accaduto sul ddl Zan, IV sembra fare ancora le prove generali per il "colpo grosso", vale a dire la votazione per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Il segnale è chiaro: il pallino non è più in mano ai giallorossi, nemmeno per il Quirinale.

Tecnicamente, i due ordini del giorno (a firma di Carolina Varchi e Ciro Maschio) si riferiscono a una relazione del Copasir sulla documentazione mancante dei Tribunali su noleggio di apparecchiature per le intercettazioni. FdI e il centrodestra chiede al governo di intervenire e "garantire un potenziamento dell'apparato sanzionatorio della Sezione centrale della Corte dei conti, con particolare riferimento ai contratti di noleggio dei sistemi di intercettazione".

"Esprimo soddisfazione per l'approvazione dell'ordine del giorno, a mia prima firma, che impegna il governo a garantire un potenziamento dell'apparato sanzionatorio della Sezione centrale della Corte dei conti, con particolare riferimento ai contratti di noleggio dei sistemi di intercettazione - ha commentato Maschio, deputato meloniano -. È di pochi giorni fa una relazione del Copasir che segnalava al Parlamento l'incompletezza delle informazioni rese da talune Amministrazioni ed Enti che denotano un quadro contrassegnato da lacune e carenze. E questo mio ordine del giorno voleva recepire proprio queste carenze. Ci auguriamo che ora il governo ora passi dalle parole ai fatti".

Su un secondo Ordine del giorno, presentato da Zucconi di FdI, il goveno si è salvato solo grazie all'astensione di Lega e Forza Italia, mentre Italia Viva vota ancora con la Meloni. Per evitare nuovi rovinosi scivoloni, visto quanto accaduto in commissione, l'esecutivo è stato costretto a porre la questione di fiducia sull'intero provvedimento nonostante il numero limitato di emendamenti presentati. Non un buon segnale di salute politica.


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mercoledì 10 novembre 2021

Vittorio Feltri contro Il "no vax" Belpietro: "Forse sei pazzo da legare, almeno porta rispetto"

Vittorio Feltri 10 novembre 2021



Maurizio Belpietro non mi è certo sconosciuto. Attualmente dirige la Verità, giornale da lui fondato alcuni anni fa. In precedenza l'ho assunto solo quattro volte: all'Europeo, all'Indipendente e al Giornale (in due riprese). Mi pare evidente che lo stimassi. Lui invece mi ha licenziato in una circostanza. Dopo un anno di collaborazione, mi scaricò con una telefonata. Cosa che mi lasciò indifferente, però constatai che la gratitudine è il sentimento della vigilia. Niente di drammatico. 


Ora scopro, leggendo un suo articolo sulla sua falsa Verità, che noi di Libero saremmo ossessionati dal suo quotidiano fiancheggiatore dei no vax e dei no Green pass. In realtà il nostro foglio se ne infischia altamente di quelli che non si vaccinano: peggio per loro. Se crepano o comunque finiscono intubati devono solo battersi il petto, mea culpa mea maxima culpa. L'importante è che non addossino a noi le spese del funerale. Ciascuno è padrone del proprio destino. Non ti immunizzi? Affari tuoi. Il tuo odio verso i virologi è superiore a quello che nutri nei confronti del Covid? Bravo, agisci come credi.


Preferirei che la minoranza chiassosa dei nemici della scienza evitasse di rompere le palle con i suoi cortei settimanali, ma è questione di gustibus che disputandum non est. Il resto, trattandosi di opinioni, conta poco o nulla. Ciascuno la pensa come vuole, noi scribi e anche i virologi ai quali riconosco di essere riusciti in pochi mesi a inventarsi un medicinale in grado di sconfiggere, o almeno limitare, una malattia sconosciuta. Belpietro non crede a una sola riga di quello che scrivo? Odia le punture e chi si fa iniettare il liquido salvifico? Faccia pure, ma eviti almeno di attaccare il nostro Renato Farina che ha una prosa deliziosa e dice meno stupidaggini di Maurizio.


Se la Verità, testata francamente troppo ambiziosa, mi dà del pirla perché ascolto le prediche del professor Locatelli, abbozzo, ma ciò mi autorizza a ricambiare il complimento, dicendo che l'Italia è il Paese che grazie alle iniezioni e al lasciapassare sta meglio in Europa. E probabilmente i fessi non sono i vaccinati che se la cavano ma coloro che per fare i bulli contestatori finiscono sotto terra. Aggiungo che in effetti molti giornalisti sono pazzi da legare, ma alla categoria forse appartieni anche tu Belpietro, benché ti abbia assunto quattro volte. Non pretendo ringraziamenti che sarebbero tardivi, ma almeno un po' di rispetto.


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martedì 9 novembre 2021

Ancona, incassa i soldi del marito morto e vola a Panama

Una 82enne a processo insieme alla figlia: avrebbe indebitamente percepito per un anno e mezzo la pensione d’oro dell’uomo

di MARINA VERDENELLI



Ancona, 9 novembre 2021 - Marito dalla pensione d’oro muore ma la vedova si dimentica di comunicarlo all’Inps continuando ad intascare l’indennità che finiva nel conto corrente postale che la coppia aveva in comune. I pagamenti sono proseguiti per quasi un anno e mezzo prima che l’ente previdenziale si accorgesse della morte del beneficiario diretto denunciando quindi la donna che nel frattempo è fuggita a Panama. Adesso una 82enne, originaria di Morrovalle, nel maceratese, rischia di finire a processo per truffa in concorso con il figlio che ha 60 anni, nativo di Milano, se mai saranno rintracciati.

Anche lui infatti risulta essersi trasferito definitivamente nel paradiso fiscale dell’America centrale dove è estate tutto l’anno e si vive bene. L’82enne, che ha vissuto nella Vallesina, è diventata vedova nell’estate del 2013, quando il marito è morto nel mese di giugno ed era poco più che 70enne. L’anziano era titolare di due pensioni, una lavorativa che gli garantiva poco più ci 4.700 euro al mese e una per invalidità civile che gli faceva avere 508 euro al mese. Una bella somma che arrivava a più di 5.200 euro al mese e con la quale il nucleo familiare aveva sempre potuto contare per andare avanti. I soldi arrivavano puntuali, tutti i mesi, direttamente nel conto corrente che i coniugi avevano in comune in un ufficio postale di Jesi. Da lì attingevano per prelievi e spese correnti anche dopo la morte di lui.

Quando l’Inps si è accorta di erogare le due indennità ad una persona che non c’era più ha avviato le carte per riavere indietro il denaro percepito ingiustamente, quasi 75mila euro, ma madre e figlio erano già spariti dalle Marche e dall’Italia. L’ultimo indirizzo attribuibile a loro è a Panama, dove si sarebbero rifugiati. Dopo la denuncia dell’Inps il procedimento è andato avanti e la Procura ha chiesto il processo sia per la vedova che per il figlio, per concorso in truffa ai danni dello Stato. Ieri era prevista l’udienza preliminare davanti alla gup Francesca De Palma che però ha accolto la richiesta di uno dei difensori dei due imputati, l’avvocato Franco Argentati, che rappresenta il figlio del defunto. Il legale ha chiesto un rinvio perché non c’è certezza che madre e figlio siano stati raggiunti dagli atti giudiziari a loro carico, essendo da tempo residenti a Panama. Per rintracciarli verrà ora informata l’Interpol, per far notificare loro gli atti all’indirizzo panamense. L’udienza è stata rinviata al 21 febbraio 2022. La vedova è difesa dall’avocato Angelo Mariella. La cifra indebitamente riscossa e contestata dall’Inps riguarderebbero almeno 14 mensilità e mezzo che madre e figlio hanno incassato post mortem del marito nonché padre.